E' stato approvato oggi in prima lettura dall'aula del Senato il disegno di legge sulle nuove norme contro la corruzione a prima firma di Pietro Grasso che ora passa al vaglio della Camera. Aumentano le pene dei reati contro la Pubblica amministrazione, come la corruzione, la concussione, l'induzione indebita e il peculato, gli atti contrari ai doveri d'ufficio. Tra le novità senza dubbio più importanti il ripristino del reato di falso in bilancio, che era stato depenalizzato dal Governo Berlusconi, per il quale sono previsti adesso fino a 8 anni di carcere.

Aumentano significativamente  anche le pene per boss mafiosi e gregari. Il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso verrà punito con pene che vanno dai 10 a 15 anni di carcere, tre anni in più rispetto alla pena prevista attualmente. Per i capi delle organizzazioni mafiose la pena aumenta da 12 a 18 anni, più quattro anni rispetto a quelli previsti oggi.

"#Anticorruzione: finalmente - ha commentato su Twitter il presidente del Senato Pietro Grasso - vedo alcune mie proposte approvate dall'Aula. Un passo avanti significativo, anche se resta molto da fare". Il primo ok al ddl anti corruzione è "la prova del fatto - ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando - che molti di quelli che dicevano che noi facevamo finta si sbagliavano.

Quello di oggi - ha sottolineato il ministro auspicando una rapida approvazione da parte della Camera - è un passo importantissimo". Soddisfatto anche il premier Matteo Renzi che così ha dato la notizia su Facebook: "Al Senato è stata approvata la legge anticorruzione". Poi ha spiegato: "Aumentano le pene per i reati di mafia, viene reintrodotto il falso in bilancio, l'Anac avrà più potere, le pene saranno più severe per la corruzione nella Pa.

Siamo quelli - ha sottolineato Renzi nel suo post sul social network - che hanno affidato a Cantone la guida dell'Anac, quelli che con il decreto Madia hanno previsto i commissariamenti per gli appalti pilo­tati. Chi ruba paga e restituisce - ha sottolineato il presidente del Consiglio - fino all'ultimo centesimo". Anche l''Associazione nazionale dei magistrati apprezza l'approvazione in prima lettura del ddl anti corruzione.

"E' sicuramente un passo avanti significativo, che aspettavamo da tempo. Finalmente - ha dichiarato il segretario dell'Anm Maurizio Carbone - torna una fattispecie che era stata sostanzialmente depenalizzata, il falso in bilancio. Ed è un fatto importante - ha aggiunto - perché è un ulteriore strumento nella lotta alla corruzione, che è un reato spia. Ora sempre maggior coraggio - ha evidenziato - a cominciare dalla riforma della prescrizione".

Voto risicato comunque al Senato - con i voti contrari del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo e di Forza Italia di Silvio Berlusconi - ma il testo adesso piace anche al Nuovo centrodestra di Angelino Alfano che però continuerà a chiedere modifiche alla riforma della prescrizione e una nuova legge sulle intercettazioni.

"Il ddl anticorruzione - ha detto Valentina Castaldini, portavoce nazionale di Ncd - è un passo in avanti alla lotta contro un reato odioso che danneggia chi fa politica con onesta. Il controllo della legalità - ha aggiunto - è indispensabile per gestire la cosa pubblica". Sempre in tema di giustizia, sul fronte del sovraffollamento carceri, restano in discussione i ddl per la concessione di amnistia e indulto, ma visto l'andazzo non sembra questo il momento della svolta attesa da migliaia di detenuti, adesso sembra tempo di pene più severe e certe per chi delinque.