Vai ai contenuti

L'associazione Coscioni difende il prof: metodi fascisti

Gli animalisti boicottano il convegno
con Garattini. «Antidemocratici»

La protesta partita dal leader grillino di Sarzana

L'associazione Coscioni difende il prof: metodi fascisti

Gli animalisti boicottano il convegno
con Garattini. «Antidemocratici»

La protesta partita dal leader grillino di Sarzana

Una manifestazione contro l'allevamento Green Hill di Montichiari dove si praticava la vivisezione (Ansa)Una manifestazione contro l'allevamento Green Hill di Montichiari dove si praticava la vivisezione (Ansa)
MILANO - Marco Cappato lo definisce un «comportamento fascista a 5 stelle». Perché - argomenta il tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni - «comunque la si pensi sulla sperimentazione animale, operare per eliminare la presenza di un esponente autorevole della comunità scientifica da un pubblico dibattito è un comportamento in perfetto stile fascista». Al contrario Carla Rocchi, presidente nazionale dell'Enpa, l'Ente nazionale protezione animali, replica che «un incontro senza contraddittorio è solo un simposio tra sodali».

IL FESTIVAL - La provocazione è partita dal capogruppo del Movimento 5 Stelle a Sarzana (rappresenta due consiglieri comunali), che pochi giorni fa ha scritto una lettera al sindaco Pd Alessio Cavarra per farsi portavoce delle «proteste e rimostranze» giunte «da più parti» in merito alla partecipazione di Silvio Garattini al Festival della Mente prevista il prossimo 1° settembre sul tema «L'invecchiamento cerebrale: un'epidemia del terzo millennio». Valter Chiappini spiega: «Non è il contenuto della conferenza che vogliamo contestare, è nobilissimo. Ma Garattini è il capofila della sperimentazione animale in Italia, sulla quale il Movimento è da sempre contrario». Allora le proposte: «Annullare la presenza del professore» o, «in subordine», «prendere ufficialmente le distanze da ciò che lo scienziato rappresenta». Il farmacologo, fondatore nel 1963 dell'Istituto Mario Negri di Milano, che oggi dirige, non ha accolto bene l'iniziativa: «Penso sia una forma di antidemocrazia che non è tollerabile in un Paese civile. Una persona che da 50 anni lavora nell'interesse della salute pubblica non può essere messa nell'impossibilità di parlare. È un imbarbarimento».

CONFRONTO - Carla Rocchi, però, fa notare che l'invito a Garattini è inopportuno. «È una tavola squilibrata, ci vorrebbe uno studioso di sperimentazione più attuale. Il punto è che non avviene mai, durante i dibattiti pubblici, un confronto tra le due metodiche». E all'obiezione che il tema della conferenza non riguarda gli studi sugli animali, risponde: «Su queste materie le persone non sono mai neutre». Al professore si contesta l'approccio scientifico («Questi sono gli stessi che curano i loro cani e gatti con i farmaci messi a punto grazie alla sperimentazione animale», dice Garattini) e la pubblica ostilità al provvedimento approvato in via definitiva alla Camera lo scorso 31 luglio che, tra le altre cose, vieta in Italia l'allevamento di cani, gatti e primati non umani destinati alla sperimentazione. «Purtroppo Garattini non ha mai accettato il confronto con i suoi pari, persone competenti e preparate in materia», osserva Susanna Penco, biologa e ricercatrice all'Università di Genova malata di sclerosi multipla, che ha deciso di donare il suo cadavere, quando sarà il momento (il più tardi possibile), per far studiare il suo sistema nervoso centrale difettoso.

VIVISEZIONE - Forse, azzarda Mina Welby, «tutto sta nel termine vivisezione, che è una bruttissima parola. Ma non siamo anche noi sezionati da vivi quando subiamo un intervento chirurgico? I ricercatori lavorano rispettando le leggi. Finché non avremo alternative bisogna continuare su questa strada». Giulia Cogoli, ideatrice e direttrice del festival che richiama a Sarzana da dieci anni quarantamila persone, assicura: «Garantiremo la parola al professor Silvio Garattini e naturalmente anche a chi, dopo il suo intervento, vorrà civilmente e tranquillamente porre domande o obiettare. Insisto che il tema scelto non ha nulla a che fare con la vivisezione». E il sindaco Alessio Cavarra, destinatario della lettera di Valter Chiappini, sulle due proposte taglia corto: «Sono irricevibili».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Elvira Serra
 
 
Pubblicità
     
 
PIÙletti di SALUTE